Un Paese che “da sempre vive nell'ambito della civiltà europea”. E' la Croazia nelle parole di Benedetto XVI, quando nel luglio 2006 ricevette in Vaticano i vescovi croati in visita ad Limina. Quasi cinque anni dopo quell’incontro, il Papa verrà in Croazia domani e domenica per il suo 19° viaggio apostolico internazionale, all’insegna del motto ‘Insieme in Cristo’. In effetti è un ritorno: perché Joseph Ratzinger è già stato nel Paese due volte da cardinale e perché per la Croazia, questa di Benedetto XVI, è la quarta visita di un Pontefice. I croati infatti abbracciarono Giovanni Paolo II nel settembre 1994, nell'ottobre 1998 per la Beatificazione, nel santuario di Marija Bistrica, del card. Alojzije Stepinac, grande pastore della Chiesa croata, morto martire nel 1960 per le conseguenze di una dura prigionia sotto il regime comunista di Tito, e nel giugno 2003. Una viaggio, quello di Benedetto XVI, che avviene in occasione della prima Giornata nazionale delle famiglie cattoliche croate, affinché, come ha ricordato il Papa all’Udienza generale di mercoledì scorso, “le famiglie cristiane siano sale della terra e luce del mondo”. Proprio per l’importanza data a tale aspetto pastorale del viaggio, ad accompagnare il Papa, oltre al cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, tra gli altri ci saranno anche il card. Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il nuovo sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato, l’arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, al suo primo viaggio con tale incarico, e l’arcivescovo croato Nikola Eterovic, segretario generale del Sinodo dei vescovi. Questo per la Croazia è anche un momento cruciale dal punto di vista politico. Il Paese è alla vigilia del ventennale dell’indipendenza, avvenuta nel 1991: già parte della Repubblica Jugoslava, la Croazia non dimentica la guerra degli anni ’90 e affronta oggi la crisi economica e sociale che attanaglia l’Europa e il mondo intero. Inoltre nel 2005 sono iniziati i negoziati d’adesione all’Unione Europea, ma i colloqui tra Bruxelles e Zagabria sono ancora in corso. Ed è proprio una città europea, dalla profonda tradizione cristiana, ad accogliere in queste ore chi arriva a Zagabria: un popolo che si fa comunità per abbracciare Benedetto XVI. Nonostante una nottata di pioggia, in piazza Josip Jelačić, i palazzi liberty fanno da cornice ai preparativi per il palco della Veglia di preghiera del Papa con i giovani, domani sera. All’Ippodromo di Zagabria, a pochi metri dal fiume Sava, le ruspe spianano il terreno su cui le famiglie croate si accingono a partecipare alla Santa Messa domenicale celebrata dal Pontefice in occasione della Giornata nazionale delle famiglie cattoliche. Nelle parrocchie si provano canti e letture, come ieri sera a Santa Maria della Libertà, dedicata alle vittime della guerra del ‘91-‘95. Sulla collina di Ksaver si danno invece gli ultimi ritocchi alla nuova sede della Conferenza Episcopale della Croazia, un edificio modernissimo dove il Santo Padre pranzerà domenica con i vescovi presenti a Zagabria. Per strada, soprattutto nella zona della Cattedrale, i volontari vendono magliette con l’immagine di Benedetto XVI: i proventi andranno in beneficenza. Ed è facile incontrare chi volentieri si ferma a parlare delle grandi figure che continuano a ispirare il cammino dei croati, come lo scienziato gesuita Ruggero Boscovich, nel 300° della nascita, il giovane Beato Ivan Merz e il Beato cardinale Stepinac.
Radio Vaticana
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