Per l'autorevole gesuita padre Thomas Reese, ex-direttore del settimanale America, sulle questioni economiche e finanziarie Papa Benedetto XVI ''a sinistra di Barack Obama e persino di Nancy Pelosi'', il leader democratico alla Camera che è sostenitore delle posizioni 'liberal' all'interno del Partito Democratico. In una nota diffusa alla vigilia della pubblicazione da parte della Santa Sede della Nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace "Per una riforma del sistema finanziario internazionale nella prospettiva di un’Autorità pubblica a competenza universale", il gesuita analizza le prese di posizioni del Pontefice sui temi dell'economia e della crisi, in particolare l'Enciclica "Caritas in veritate", per concludere che il nuovo documento ''chiederà la ridistribuzione delle ricchezze e la regolazione dell'economia da parte di agenzie internazionali''. Il Pontefice, nei suoi testi, chiede ''un ripensamento radicale dell'economia in modo che non sia guidato semplicemente dal profitto ma da un''etica che sia centrata sulla persona'''. I temi del prossimo documento vaticano toccheranno molti dei temi caldi della campagna presidenziale Usa, come l'aumento delle tasse sui ricchi per promuovere la crescita, radicalmente avversato da tutti i candidati repubblicani. Le parole del Papa, in alcuni passaggi, ''suonano come quelle di un leader sindacale'', secondo Reese, come quando avverte che ''ridurre il livello di protezione dei diritti dei lavoratori...pregiudica il raggiungimento di uno sviluppo durevole''. ''Il Papa - sottolinea il gesuita - è in disaccordo con coloro che credono che l'economia dovrebbe essere libera da regole imposte dallo Stato''. ''Per concludere - prosegue -, Benedetto XVI è alla sinistra praticamente di tutti i politici americani. Chi avrebbe il coraggio di parlare di 'ridistribuzione della ricchezza' o di organismi internazionali che regolino l'economia? Chi chiedere un aumento della percentuale del Pil destinata all'aiuto allo sviluppo?''.
Asca