E' durato 10 anni. Ma venerdì 20 gennaio, in presenza del Papa, dovrebbe essere annunciata la conclusione dell’assetto istituzionale del Cammino Neocatecumenale. Quel giorno, Benedetto XVI riceverà in udienza nella Aula Paolo VI migliaia di membri della comunità fondata nel 1964 da Francisco Argüello (foto), detto ‘Kiko’, e da Carmen Hernández. Il Papa, quest'anno ancora, dovrebbe mandare in missione nel mondo intero numerose famiglie. A fine dicembre, ha appreso Vatican Insider, il Pontificio Consiglio per i Laici ha approvato la prassi liturgica del Cammino Neocatecumenale. Si conclude così un lungo iter. Nel maggio 2008, già, il dicastero vaticano aveva approvato in modo definitivo gli statuti del Cammino dopo 5 anni Ad experimentum. Poi, nel dicembre 2010, fu lo stesso dicastero, con l'attento lavoro della Congregazione per la Dottrina della Fede, ad approvare la pubblicazione del Direttorio catechetico del Cammino Neocatecumenale. L'ultimo passo del Cammino riguardava le celebrazioni liturgiche, ma anche quelle non strettamente liturgiche. In effetti, la Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti ha insistito sulla necessità di differenziare le Sante Messe dagli altri incontri. Quel dicastero, nel dicembre 2005, aveva chiesto al Cammino di rispettare la liturgia della Chiesa. A nome di Papa Benedetto, l'allora cardinale prefetto Francis Arinze chiedeva innanzittutto alla comunità di accettare e di seguire i libri liturgici approvati dalla Chiesa, “senza omettere né aggiungere nulla“, reintegrando il Credo e l'Agnus Dei. Poi chiedeva al Cammino di inserirci di più nella vita delle parrocchie, di riservare l'omelia al sacerdote o al diacono, e anche di adottare il modo normale per tutta la Chiesa di ricevere la comunione: in piedi. Infine, si concedeva che lo scambio della pace abbia luogo prima dell'offertorio. Tale prassi e stata adottata dalla comunità che vede così finire in lungo camino con Roma. Non e detto, pero, che il cardinale spagnolo Antonio Cañizares Llovera, attuale prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, non rimarrà attento in futuro.
Antoine-Marie Izoard, Vatican Insider