Sarà il primo, storico, viaggio di Papa Benedetto XVI nel continente africano, da quando è stato eletto al soglio di Pietro, quasi 4 anni faì. Il viaggio in Camerun e Angola è stata ufficializzato questa mattina dalla sala stampa della Santa Sede. Il viaggio, che si dividerà in due tappe, toccherà il Camerun e l'Angola: dal 17 al 20 marzo il Pontefice sarà a Yaoundè; dal 20 al 23 marzo, sarà la volta di Luanda. Nel pomeriggio di domenica 22 marzo, il Pontefice incontrerà i movimenti cattolici per la promozione della donna nella Parrocchia di Santo Antonio. "La donna africana - sottolinea il nunzio - è quella su cui ricade tutto il peso della famiglia, ricade il peso anche della stessa società. Svolge un ruolo primario. Per cui l'idea del Papa è stata di voler incontrare la realtà della donna africana e dirle una parola per sostenerla nella fatica quotidiana". "Qui in Angola c'è una grande attesa - racconta mons. Becciu - data dal desiderio da parte dei cattolici cristiani di trovare una parola di conforto e di incoraggiamento da parte del Papa. Ma soprattutto la visita è una conferma del cammino già intrapreso nella pace, nel consolidamento della pace, e anche nel progresso sociale-economico già iniziato dall'Angola. Una parola illuminatrice anche per avere indirizzi precisi sul come applicare una maggiore giustizia sociale". Era stato il Papa in persona il 26 ottobre scorso a conclusione del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio, ad annunciare a sorpresa il viaggio in Camerun e Angola. L'Africa, dove si è recato per 13 volte Papa Wojtyla, è un continente a cui Ratzinger presta molta attenzione. La scelta è ricaduta sul Camerun, paese di colonizzazione inglese, francese e tedesca, dove il 43% della popolazione è cristiano (38% di cattolici e 15 di protestanti), con un 22% di islamici e un 15% di animisti. E l'Angola, tormentato paese di colonizzazione portoghese, dove i cattolici sono il 50% per cento della popolazione e sono in crescita continua, il 30% delle persone sono animiste e sono molto presenti anche le sette.
Come ha annunciato inaugurando il pontificato e come ha confermato in numerosi interventi, per Benedetto XVI l'Africa è una priorità e per la comunità internazionale deve essere un obiettivo privilegiato di attenzione. Lo scorso 18 aprile, davanti alla assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, Benedetto XVI ha levato la sua voce contro la marginalizzazione da un "autentico sviluppo integrale" dell'Africa, che rischia "di sperimentare solo gli effetti negativi della mondializzazione". Nel 2007 inoltre, in vista del G8 di giugno in Germania, Papa Ratzinger aveva scritto ad Angela Merkel chiedendo ai grandi del mondo di impegnarsi seriamente contro la povertà e le malattie in Africa e di approvare la "cancellazione rapida, completa e incondizionata, del debito estero" dei paesi più poveri del mondo.