lunedì 26 gennaio 2009

Revoca della scomunica ai lefebvriani. 'L'Osservatore Romano': parole del vescovo inaccettabili e attacchi al Papa con tempismo frettoloso

Le dichiarazioni del vescovo lefebvriano Richard Williamson "sono gravissime e incresciose". "Rilasciate prima del documento di revoca della scomunica, restano inaccettabili". Dura reazione de L'Osservatore Romano sulle polemiche successive alle parole del vescovo negazionista. "In scena - scrive il quotidiano vaticano in un editoriale firmato dal vicedirettore Carlo Di Cicco - è andato un copione sbagliato e così la revoca della scomunica ai vescovi ordinati nel 1988 è diventato un nuovo caso mediatico pieno di toni emotivi: con tempismo frettoloso - infatti - si è addossata a Benedetto XVI la colpa non solo di resa a posizioni anticonciliari, ma perfino, se non la connivenza, almeno l'imprudenza di sostenere tesi negazioniste sulla Shoah. Le parole del Papa ai Vespri conclusivi della settimana di preghiera per l'unità dei cristiani e la sua riflessione alla preghiera dell'Angelus sono state una smentita a queste paure diffuse". Per il giornale vaticano, inoltre, "la revoca che ha suscitato tanto allarme non conclude una vicenda dolorosa come lo scisma lefebvriano. Con essa il Papa sgombera il campo da possibili pretesti per infinite polemiche, entrando nel merito del vero problema: l'accettazione piena del Magistero, compreso ovviamente il Concilio Vaticano II". Infatti la scelta del Pontefice di perdonare i vescovi lefebvriani è perfettamente coerente con il Concilio la cui novità anche se "non è ancora del tutto attuata, ma è ormai talmente consolidata nella Chiesa Cattolica che non può essere messa in crisi da un magnanimo gesto di misericordia. Ispirato per di più al nuovo stile di Chiesa voluto dal Concilio che preferisce la medicina della misericordia alla condanna".