Hanno suscitato l’apprezzamento degli ambienti diplomatici israeliani le parole di Papa Benedetto XVI sulla Shoah definita “un crimine contro Dio e contro l’umanità” e come tale “intollerabile e inaccettabile” ogni sua “negazione o minimizzazione”. “Parole che – ha dichiarato al quotidiano on-line Il Velino un portavoce del ministero degli Esteri israeliano – non avrebbero bisogno di commento perché riflettono la posizione che Benedetto XVI sostiene da tempo ma che pure, viste le recenti circostanze, era forse necessario ribadire ad alta voce e con chiarezza. Una dichiarazione molto opportuna”, ha concluso il portavoce. Che non ha voluto esprimersi, invece, sul probabile prossimo viaggio del Papa in Israele barricandosi dietro a un “ne parleremo quando la Santa Sede avrà dato l’annuncio ufficiale della visita”. Il viaggio di Papa Ratzinger in Israele, resta comunque in programma per il mese di maggio. Sempre che un improvviso aggravamento della crisi mediorientale non ne provochi la cancellazione.
Lo Yad Vashem "da' importanza alla inequivocabile dichiarazione del Papa che condanna la negazione dell'Olocausto e qualsiasi tentativo di minimizzare la portata della Shoah". E' quanto ha affermato Avner Shalev, presidente dell'ente che gestisce il memoriale ufficiale che Israele ha dedicato all'Olocausto. "Sono certo che il Papa rafforzera' questo messaggio importante e non ambiguo che riguarda l'importanza della rievocazione dell'Olocausto nei suoi commenti durante la sua prossima visita allo Yad Vashem a Gerusalemme in maggio", ha aggiunto Shalev.