giovedì 12 febbraio 2009

Gli 80 anni dello Stato di Città del Vaticano. Il card. Bertone: rapporti buoni e collaborazione intensa con l'Italia. Il ruolo della Santa Sede

I rapporti tra Vaticano e governo italiano sono "positivi e buoni" e tra le due istituzioni vi è "una collaborazione intensa": lo ha detto il card. Tarcisio Bertone (nella foto con Benedetto XVI e il Presidente della Repubblica Napolitano), segretario di Stato vaticano, che questa mattina nella sala 'Conciliazione' del Palazzo Lateranense, la stessa della storica firma dei Patti Lateranensi l'11 febbraio 1929, ha aperto un convegno di tre giorni sugli 80 anni dello Stato di Città del Vaticano. "Sovranità, indipendenza e garanzia" rappresentano i punti cardini delle relazioni Italia-Santa Sede, ha assicurato Bertone.
Pio XII e il Vaticano aiutarono numerosi ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. "Durante quello che è stato definito 'l'inverno più lungo - ha detto il card.Bertone - lo Stato Vaticano, oltre alle zone extraterritoriali della Santa Sede (Pontificio Seminario Maggiore del Laterano, Abbazia di San Paolo fuori le Mura, Ville Pontificie di Castelgandolfo) e ai molti edifici religiosi - monasteri, conventi, istituti, parrocchie - di Roma, divenne luogo di rifugio per molti, ebrei romani, ufficiali e soldati italiani, perseguitati politici". "La presenza dello Stato vaticano - ha ricordato ancora il segretario di Stato - fu inoltre una difesa per l'incolumità di Roma, nel cui tessuto urbano il Vaticano è totalmente integrato, e come tale esso venne percepito dalla popolazione, che durante le ore di pericolo accorreva sotto il Colonnato berniniano e che nel giugno 1944 acclamò Pio XII come 'Defensor Civitatis'". Il braccio destro di Papa Benedetto XVI ha poi ricordato che "lo Stato della Città del Vaticano ha saputo far fronte alle sfide degli eventi rapidamente susseguitisi" nel XX secolo, "definito il 'secolo' breve' anche a motivo delle profonde e rapide trasformazioni che la società ha conosciuto nell'arco di tale secolo". In particolare, riferendosi alla seconda guerra mondiale, il card. Bertone ha sottolineato come "la Santa Sede, proprio grazie al riconoscimento di una sovranità anche territoriale, potè continuare a interagire anche con i rappresentanti diplomatici dei Paesi in guerra con l'Asse, i quali trovarono accoglienza entro lo Stato della Città del Vaticano. Da questo suo territorio, poi, il Pontefice potè svolgere una intensa opera di carità verso tutta l'Europa, soccorrendo materialmente le popolazioni colpite e permettendo contatti fra coloro che la guerra aveva separato". Con il Trattato Lateranense, firmato 80 anni fa, "l'Italia non ha solamente riconosciuto l'esistenza di questo Stato-enclave, ma si è assunta l'impegno di garantire ciò che permette a questo di vivere ed operare". "Desidero qui dare atto alle autorità di Governo italiane di aver sempre dimostrato fattiva volontà di adempiere agli impegni assunti". "Pensiamo, ad esempio - ha aggiunto il porporato - all'articolo 6 del Trattato Lateranense che impegna l'Italia a garantire tutta una serie di servizi pubblici (dotazione d'acqua, collegamento ferroviario, servizi di comunicazione). Ora la parte italiana deve tenere conto della sua appartenenza europea anche nell'adempimento dei suoi impegni pattizi con la Santa Sede, perchè ambiti della sua sovranità sono regolati non solo da leggi nazionali, ma anche da disposizioni di carattere comunitario".Infatti, ha aggiunto Bertone, "la collocazione geografica e il particolare rapporto con la Repubblica Italiana, che ne è membro, sono motivo di una peculiare relazione dello Stato della Città del Vaticano con l'Unione Europea".mLo Stato della Città del Vaticano "costituisce un 'unicum' nel panorama mondiale di ieri e di oggi", ha aggiunto il braccio destro del Papa, ricordando l'importanza dei Patti del '29 che costituiscono "un Trattato inteso a riconoscere e ad assicurare alla Santa Sede una vera e propria e reale sovranità territoriale", uno Stato che "non può essere suddito di alcuna sovranità terrena". Grande è l'importanza di questo "piccolo" Stato "materialmente piccolo, ma insieme è grande, il più grande del mondo, da qualunque altro punto di vista lo si contempli", ha detto Bertone, citando Pio XI. Il porporato ha poi ricordato "quanto lo Stavo vaticano ha contribuito allo svolgimento del Concilio Vaticano II, alla celebrazione delle assemblee del Sinodo dei Vescovi e degli Anni Santi, fino al Grande Giubileo dell'anno 2000, o più recentemente in occasione dei funerali di Giovanni Paolo II e dell'elezione del Papa Benedetto XVI, che hanno richiamato a Roma le massime autorità politiche del mondo e folle impressionanti". Infine, ricordando la legge sulle fonti del diritto che è entrata in vigore il primo gennaio scorso (secondo cui il Vaticano vaglierà le leggi italiane prima di reciperle nel proprio ordinamento", Bertone ha affermato: "Ha suscitato su alcuni organi di stampa ingiustificati clamori".