Il direttore de 'L'Osservatore Romano': un viaggio di amicizia per contribuire a una pace autentica
 "Un viaggio di amicizia per contribuire al raggiungimento di una autentica pace in una delle regioni più tormentate del mondo". Lo scrive L'Osservatore Romano in un editoriale a firma del direttore Gian Maria Vian, a commento della prima giornata di Benedetto XVI in Israele. "Benedetto XVI, come milioni di fedeli tra i quali i suoi predecessori Paolo VI e Giovanni Paolo II - prosegue il quotidiano vaticano - è venuto pellegrino in Terra Santa in un itinerario che ha un chiarissimo significato religioso, e insieme politico: la ricerca della pace voluta dall'unico Dio". Una "intenzione di pace" che, scrive il giornale della Santa Sede, "è apparsa evidente sin dall'arrivo in Israele di Benedetto XVI, accolto dal presidente e dal primo ministro che dal Papa hanno ascoltato una ulteriore inequivocabile condanna dell'antisemitismo".
"Un viaggio di amicizia per contribuire al raggiungimento di una autentica pace in una delle regioni più tormentate del mondo". Lo scrive L'Osservatore Romano in un editoriale a firma del direttore Gian Maria Vian, a commento della prima giornata di Benedetto XVI in Israele. "Benedetto XVI, come milioni di fedeli tra i quali i suoi predecessori Paolo VI e Giovanni Paolo II - prosegue il quotidiano vaticano - è venuto pellegrino in Terra Santa in un itinerario che ha un chiarissimo significato religioso, e insieme politico: la ricerca della pace voluta dall'unico Dio". Una "intenzione di pace" che, scrive il giornale della Santa Sede, "è apparsa evidente sin dall'arrivo in Israele di Benedetto XVI, accolto dal presidente e dal primo ministro che dal Papa hanno ascoltato una ulteriore inequivocabile condanna dell'antisemitismo".