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martedì 7 luglio 2009
'Caritas in veritate'. Scienza & Vita: invita a coniugare il fare tecnico con l’agire etico senza riduttivismi o ideologizzazioni
"'L'apertura moralmente responsabile alla vita è una ricchezza sociale ed economica'. Già questa sola espressione, contenuta nella Lettera Enciclica "Caritas in veritate", richiama tutti all’attenzione sulla centralità della persona nella riflessione bioetica e sulle ineludibili ricadute in ambito sociale ed economico". Così l’Associazione Scienza & Vita è intervenuta sulla terza Enciclica di Papa Benedetto XVI. "La difesa della vita umana, la condanna dell’assolutismo della tecnica, la deriva eugenetica e della mens eutanasica, il rischio della negazione della dignità umana, così come il ribadire la centralità di ogni persona e lo sviluppo umano integrale, rappresentano le parole chiave su cui si fonda il nostro agire. L’Enciclica, indubbiamente aperta alla riflessione razionale, invita a coniugare il fare tecnico con l’agire etico, senza riduttivismi o ideologizzazioni". Parlando a nome dell'Associazione, i presidenti Bruno Dallapiccola e Lucio Romano, hanno concluso: «Scienza & Vita guarda con avvertita sensibilità alla "Caritas in veritate", laddove, tra l’altro, rimarca con forza che 'la questione sociale è diventata radicalmente questione antropologica, nel senso che essa implica il modo stesso non solo di concepire, ma anche di manipolare la vita, sempre più posta dalle biotecnologie nelle mani dell'uomo'".