venerdì 17 settembre 2010

Il Papa: l'educazione non sia utilitaristica ma formi la persona umana per una vita in pienezza. La vera saggezza inseparabile dalla conoscenza di Dio

Nel secondo giorno del viaggio nel Regno Unito, dopo aver celebrato la Santa Messa in privato nella Cappella della Nunziatura Apostolica di Londra, Papa Benedetto XVI si è recato al St Mary’s University College di Twickenham, nel quartiere londinese di Richmond, dove ha incontrato il mondo dell’Educazione Cattolica. Nella Cappella del College, il Santo Padre ha salutato circa 300 religiosi e religiose impegnati nell’educazione cattolica e un coro di giovani.
“Il compito dell’insegnante non è solo quello di impartire informazioni o di provvedere ad una preparazione tecnica per portare benefici economici alla società; l’educazione non è e non deve essere mai considerata come puramente utilitaristica. Riguarda piuttosto formare la persona umana, preparare lui o lei a vivere la vita in pienezza – in poche parole riguarda educare alla saggezza. E la vera saggezza è inseparabile dalla conoscenza del Creatore”: con queste parole Benedetto XVI si è rivolto agli insegnanti e ai religiosi. “Questa dimensione trascendente dello studio e dell’insegnamento – ha proseguito il Papa - era chiaramente compresa dai monaci che hanno così tanto contribuito alla evangelizzazione di queste isole. Sto pensando ai Benedettini che accompagnarono Sant’Agostino nella sua missione in Inghilterra, ai discepoli di San Columba, che hanno diffuso la fede in Scozia e nell’Inghilterra del Nord, a San Davide e ai suoi compagni nel Galles”. “Poiché la ricerca di Dio – ha detto ancora – “richiede un attivo impegno coi mezzi tramite i quali egli si fa conoscere - la sua creazione e la sua parola rivelata - era semplicemente naturale che il monastero dovesse avere una biblioteca ed una scuola”.
Rivolgendosi ai “molti Religiosi di vita apostolica il cui carisma comprende l’educazione dei giovani”, Benedetto XVI ha ricordato la figura di Mary Ward, fondatrice dell'ordine delle 'Dame Inglesi'. ''Guardandomi attorno oggi - ha detto il Pontefice -, vedo molti Religiosi di vita apostolica il cui carisma comprendel'educazione dei giovani. Questo mi offre l'opportunità di rendere grazie a Dio per la vita e l'opera della Venerabile Mary Ward, nativa di questa terra, la cui visione pionieristica di vita religiosa apostolica per le donne, ha portato così tanti frutti. Io stesso da giovane ragazzo sono stato educato dalle 'Dame Inglesi' e devo loro un profondo debito di gratitudine. Molti di voi appartengono ad ordini dediti all'insegnamento, che hanno portato la luce del Vangelo in terre lontane come parte del grande lavoro missionario della Chiesa ed anche per questo rendo grazie e benedico il Signore''. Ward, di cui lo stesso Papa Ratzinger ha firmato l'anno scorso il decreto che l'ha resa ''venerabile'', il primo gradino sulla strada verso la canonizzazione, in vita era stata guardata con sospetto dalla Chiesa che l'aveva messa sotto accusa per eresia e chiuso l'ordine da lei fondato. Benedetto XVI ha quindi posto l’accento sul ruolo dei religiosi nell’educazione, affermando: “Hanno un contributo unico da offrire in questo apostolato, che è anzitutto quello di testimoniare con la vita consacrata a Dio e la fedeltà, l’amore a Cristo, il Sommo Maestro. Inoltre, la presenza dei religiosi nelle scuole cattoliche è un forte richiamo all’ampiamente discusso carattere cattolico, che è necessario permei ogni aspetto della vita scolastica”. Il Papa ha espresso apprezzamento ai laici "il cui impegno - ha detto - è quello di garantire che le nostre scuole assicurino un ambiente sicuro per i bambini e i giovani". "La nostra responsabilità verso coloro che ci sono affidati per la loro formazione cristiana non richiede - ha scandito - nulla di meno". Il Papa ha poi concluso sottolineando che “la vita di fede deve essere la forza guida alla base di ogni attività nella scuola”.

Asca, SIR