Benedetto XVI ha incontrato questo pomeriggio nella Cappella della Francis Martin House presso il Seminario di Oscott a Birmingham i vescovi di Scozia, Inghilterra e Galles, ultimo appuntamento del viaggio nel Regno Unito prima della partenza per Roma. Il Papa è stato introdotto dagli indirizzi di saluto del card. Keith Michael Patrick O’Brien, arcivescovo di Edinburgh e presidente della Conferenza Episcopale della Scozia, e di ,ons. Vincent Gerard Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles.
In quello che ha definito “un giorno di grande gioia per la comunità cattolica in queste isole” per la Beatificazione del card. John Henry Newman, “esempio di fedeltà eroica al Vangelo” e “intercessore per la Chiesa” in Gran Bretagna, nel suo discorso il Papa ha ricordato che nel 1852, proprio nella Cappella della Francis Martin House, il porporato “diede voce alla nuova fiducia e vitalità della comunità cattolica in Inghilterra e Galles, dopo la restaurazione della gerarchia”.“Le sue parole possono essere applicate pure alla Scozia, venticinque anni dopo”, ha aggiunto. Per il Papa, la Beatificazione del cardinale è “un ricordo della continua azione dello Spirito Santo nell’elargire doni di santità su tutta la gente della Gran Bretagna, così che da est ad ovest e dal nord al sud, sia elevata una perfetta oblazione di lode e di ringraziamento alla gloria del nome di Dio”. C'è "urgente necessità di proclamare il Vangelo di nuovo in un contesto altamente secolarizzato", secondo il Papa, che ha precisato: "Nel corso della mia visita mi è apparso chiaro come, fra i britannici, sia profonda la sete per la buona novella di Gesù Cristo". “Siete stati scelti da Dio per offrire loro l’acqua viva del Vangelo, incoraggiandoli a porre le proprie speranze non nelle vane lusinghe di questo mondo, bensì nelle solide rassicurazioni del mondo futuro”, ha detto. "Mentre annunciate la venuta del Regno, con le sue promesse di speranza per i poveri ed i bisognosi, i malati e gli anziani, i non ancora nati e gli abbandonati, fate di tutto per presentare nella sua interezza il messaggio vivificante del Vangelo, compresi quegli elementi che sfidano le diffuse convinzioni della cultura odierna", ha detto ancora.
Benedetto XVI ha invitato i presuli britannici ad "avvalervi dei servigi" del neonato Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione dei Paesi di lunga tradizione cristiana di avvalersi del contributo di nuovi movimenti ecclesiali. Il Pontefice ha quindi affrontato alcune delle sfide più pressanti per la società britannica, come le conseguenze della crisi finanziaria, “che ha causato tante privazioni ad innumerevoli persone e tante famiglie”. “Lo spettro della disoccupazione sta stendendo le proprie ombre sulla vita di molta gente, ed il costo a lungo termine di pratiche d’investimento dei tempi recenti, mal consigliate, sta diventando quantomai evidente”. In queste circostanze, ha chiesto ai Vescovi di esortare i cattolici britannici, dalla “caratteristica generosità”, alla solidarietà nei confronti dei bisognosi.“La voce profetica dei cristiani ha un ruolo importante nel mettere in evidenza i bisogni dei poveri e degli svantaggiati, che possono così facilmente essere trascurati nella destinazione di risorse limitate”. Tornado a parlare dei casi di abusi sessuali dei preti, il Papa ha invitato i vescovi a condividere la "lezione appresa" con "la società più ampia", dove, pure fuori dalla Chiesa, si trovano ragazzi che soffrono per gli abusi. "So bene che avete fatto passi molto seri per portare rimedio a questa situazione, per assicurare che i ragazzi siano protetti in maniera efficace da qualsiasi danno, e per affrontare in modo appropriato e trasparente le accuse quando esse sorgono", ha detto Benedetto XVI. "Avete pubblicamente fatto conoscere il vostro profondo dispiacere per quanto accaduto e per i modi spesso inadeguati con i quali, in passato, si è affrontata la questione. La vostra crescente comprensione dell'estensione degli abusi sui ragazzi nella società, dei suoi effetti devastanti, e della necessità di fornire adeguato sostegno alle vittime, dovrebbe servire da incentivo per condividere, con la società più ampia, la lezione da voi appresa". "Quale via migliore potrebbe esserci se non quella di fare riparazione per tali peccati avvicinandovi, in umile spirito di compassione, ai ragazzi che soffrono anche altrove per gli abusi? Il nostro dovere di prenderci cura della gioventù esige proprio questo e niente di meno". “Mentre riflettiamo sulla fragilità umana che questi tragici eventi rivelano in maniera così dura, ci viene ricordato che, per essere guide cristiane efficaci, dobbiamo vivere nella più alta integrità, umiltà e santità”, ha proseguito il Papa. “Prego che fra le grazie di questa visita vi sia un rinnovato impegno da parte delle guide cristiane alla vocazione profetica che hanno ricevuto, e un nuovo apprezzamento da parte del popolo per il grande dono del ministero ordinato”, ha confessato.
“Sgorgheranno così spontaneamente le preghiere per le vocazioni, e possiamo esser fiduciosi che il Signore risponderà inviando operai che raccolgano l’abbondante messe che ha preparato in tutto il Regno Unito”. A questo proposito, il Papa si è detto lieto di incontrare, dopo i vescovi, i seminaristi di Inghilterra, Scozia e Galles, per rassicurarli delle sue preghiere, “mentre si preparano a far la loro parte per raccogliere quella messe”. Un'altra questione affrontata dal Papa nel suo discorso è stata l’imminente pubblicazione della nuova traduzione del Messale Romano. “Desidero ringraziare tutti voi per il contributo dato, con così minuziosa cura, all’esercizio collegiale nella revisione e nell’approvazione dei testi”, ha affermato il Pontefice, sottolineando che “ciò ha fornito un immenso servizio ai cattolici di tutto il mondo anglofono”. “Vi incoraggio a cogliere l’occasione che questa nuova traduzione offre, per una approfondita catechesi sull’Eucaristia e per una rinnovata devozione nei modi in cui essa viene celebrata”. “Quanto più viva è la fede eucaristica nel popolo di Dio, tanto più profonda è la sua partecipazione alla vita ecclesiale che Cristo ha affidato ai suoi discepoli”, ha aggiunto citando l'Esortazione Apostolica "Sacramentum caritatis". Il Papa ha poi risposto indirettamente alle perplessità emerse in seguito alla sua decisione di di aprire le porte della Chiesa Cattolica ai gruppi tradizionalisti anglicani con la Costituzione Apostolica "Anglicanorum coetibus". Questo documento del 2009 "dovrebbe essere considerato un gesto profetico che può contribuire positivamente allo sviluppo delle relazioni fra anglicani e cattolici", ha detto il Papa. "Ci aiuta a volgere lo sguardo allo scopo ultimo di ogni attività ecumenica: la restaurazione della piena comunione ecclesiale nel contesto della quale il reciproco scambio di doni dai nostri rispettivi patrimoni spirituali, serve da arricchimento per noi tutti. Continuiamo a pregare e ad operare incessantemente per affrettare il lieto giorno in cui quel traguardo potrà essere raggiunto".
Zenit, Apcom
VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI NEL REGNO UNITO (16-19 SETTEMBRE 2010) (XVI) - il testo integrale del discorso del Papa