Come teologo, Benedetto XVI-Joseph Ratzinger dimostra "onestà intellettuale, rispetto per le opinioni divergenti e volontà di dialogo per soluzioni condivise, per quanto possibile". E "il suo modo di procedere è calmo e cordiale sì che non incontra mai 'avversari', ma divergenze su cui serenamente discutere". Lo sottolinea La Civiltà Cattolica nell'ampia recensione del nuovo volume del Papa "Gesù di Nazaret - Dall'ingresso a Gerusalemme fino alla Risurrezione" pubblicata sull'ultimo quaderno a firma di padre Ferdinando Castelli. "La chiarezza espositiva - rileva il gesuita - lascia supporre una piena conoscenza dei problemi e la capacità di coglierne gli aspetti di fondo e di esporli senza nasconderne i lati oscuri". Secondo padre Castelli, "il messaggio dell'opera è preciso: testimoniare che Gesù Cristo è vivo, reale, necessario", mentre "lo stile del libro è semplice e chiaro, privo di preziosismi e di ricercatezze formali". Il teologo Ratzinger, insomma, "ha il dono di rendere comprensibili anche questioni complesse e dibattute". "La testimonianza di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI - prosegue Castelli nell'articolo ripreso da L'Osservatore Romano - è quanto mai pregnante perchè riflesso di una vita totalmente donata e di una mente totalmente impegnata nella ricerca della verità". L'articolo de La Civiltà Cattolica, infine dà atto che "il Papa, nei due volumi, non intende presentare una sua personale interpretazione della Scrittura e del dogma; vuole presentare il cristianesimo nella sua essenzialità e pienezza, come lo concepisce la Chiesa alla luce della rivelazione biblica, della tradizione e dell'analogia della fede". E riconosce che "la metodologia usata per l'elaborazione di 'Gesù di Nazaret' è quella formulata dal Concilio Vaticano II" in quanto, proprio come afferma la 'Dei Verbum', il Papa ritiene che la Sacra Scrittura debba essere letta e interpretata "con l'aiuto dello stesso Spirito mediante il quale è stata scritta, per ricavare con esattezza il senso dei sacri testi, si deve badare con non minore diligenza al contenuto e alla unità di tutta la Scrittura, tenuto conto della viva tradizione di tutta la Chiesa e dell'analogia della fede".
Giacomo Galeazzi, Oltretevere