domenica 11 settembre 2011

Mons. Menichelli al Papa: ci aiuti a non perdere speranza e entusiasmo a cercare nuove strade perché comunità cristiane abbiano lo stile di famiglia

Ha parlato della “bellezza dell'unità e della complementarietà dei sacramenti dell'ordine e del matrimonio”, stasera, mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo, nel suo saluto a Papa Benedetto XVI, nell’incontro con i sacerdoti e gli sposi, nella Cattedrale di San Ciriaco, ad Ancona. Due ministeri “a servizio della comunione, fondata sul battesimo e sull'Eucaristia; questi due sacramenti si richiamano l'un l'altro e con modalità diverse esprimono il medesimo amore esclusivo e fecondo”. “Non ci nascondiamo – ha ammesso l’arcivescovo - le difficoltà e le fatiche che indeboliscono la totalità del dono sia dell'uno come dell'altro stato di vita”. A volte “le nostre comunità subiscono la contaminazione di misure mediocri nella costruzione di relazioni vitali e feconde e sopportano anche ferite che offendono la dignità delle persone alle quali dovrebbe andare il nostro servizio; più spesso ci si ritrova nell'incapacità di vincere la tentazione di accontentarsi del livello minimo nella vita di comunione all'interno della Chiesa”. Per questo, ha spiegato mons. Menichelli, “crediamo che l'unità tra presbiteri e sposi possa costituire la spinta ad una rinnovata comunione nella Chiesa, nella reciproca testimonianza a vivere con fedeltà la propria vocazione”. “L'essere immagine di Cristo da parte degli sposi – ha osservato il presule - diventa per il sacerdote testimonianza di amore maturo profondamente umano e nello stesso tempo soprannaturale”. Per sua parte, “il sacerdote, consapevole della sua missione di servo di Cristo e della Chiesa saprà amare, sostenere, accompagnare il mistero nuziale”. Nella celebrazione dell'Eucaristia “sposi e presbiteri, insieme, riscoprono la bellezza di essere una sola carne con il Corpo di Cristo”. “Quante volte alla casa del presbitero – ha ricordato l’arcivescovo - bussano lacrime di famiglie che chiedono sostegno nella prova che si è abbattuta su di loro. I volti di mille fragilità, come la precarietà che attanaglia i nuclei familiari e la stessa missione educativa, spingono papà e mamme a rivolgersi ai propri preti per ricevere l'ascolto del cuore, la capacità di piangere con loro, una parola di speranza e soprattutto la Parola di Dio”. “Ci aiuti a non perdere la speranza, l'entusiasmo e la disponibilità a cercare nuove strade – è stata la richiesta al Papa - perché le nostre comunità cristiane abbiano sempre di più lo stile della famiglia e le nostre famiglie trovino nei sacerdoti il volto dello Sposo bello ed esigente, tenero e fermo che le conduce all'incontro con l'amore fedele e totale di Cristo che nell'Eucaristia si fa ‘Pane di vita’ e modello dell'autentico amore”.

SIR

Discorso di mons. Menichelli