Nell’ultima tappa della sua 24° visita pastorale in Italia, Benedetto XVI ha chiuso il Congresso Eucaristico Nazionel di Ancona con un appuntamento inedito. Nella centrale e gremita Piazza del Plebiscito ha incontrato 500 coppie di giovani fidanzati. Il Papa si è detto lieto di concludere con questo incontro, sul tema “Ti fidanzerò a me” (Os 2,22), la giornata, “quasi a voler affidare l’eredità di questo evento di grazia alle vostre giovani vite”. “Del resto, l’Eucaristia, dono di Cristo per la salvezza del mondo, indica e contiene l’orizzonte più vero dell’esperienza che state vivendo: l’amore di Cristo quale pienezza dell’amore umano”, ha detto ai giovani. "Per certi aspetti, il nostro è un tempo non facile, soprattutto per voi giovani", ha detto Benedetto XVI. "La tavola è imbandita di tante cose prelibate, ma, come nell'episodio evangelico delle nozze di Cana, sembra che sia venuto a mancare il vino della festa. Soprattutto la difficoltà di trovare un lavoro stabile stende un velo di incertezza sull'avvenire. Questa condizione contribuisce a rimandare l'assunzione di decisioni definitive, e incide in modo negativo sulla crescita della società, che non riesce a valorizzare appieno la ricchezza di energie, di competenze e di creatività della vostra generazione". "Manca il vino della festa - ha detto inoltre Benedetto XVI - anche a una cultura che tende a prescindere da chiari criteri morali: nel disorientamento, ciascuno è spinto a muoversi in maniera individuale e autonoma, spesso nel solo perimetro del presente. La frammentazione del tessuto comunitario si riflette in un relativismo che intacca i valori essenziali; la consonanza di sensazioni, di stati d'animo e di emozioni sembra più importante della condivisione di un progetto di vita. Anche le scelte di fondo allora diventano fragili, esposte ad una perenne revocabilità, che spesso viene ritenuta espressione di libertà, mentre ne segnala piuttosto la carenza". “Anche le scelte di fondo allora diventano fragili, - ha proseguito il Papa - esposte ad una perenne revocabilità, che spesso viene ritenuta espressione di libertà, mentre ne segnala piuttosto la carenza. Appartiene a una cultura priva del vino della festa anche l’apparente esaltazione del corpo, che in realtà banalizza la sessualità e tende a farla vivere al di fuori di un contesto di comunione di vita e d’amore”.
"Non abbiate paura di affrontare queste sfide! Non perdete mai la speranza. Abbiate coraggio, anche nelle difficoltà, rimanendo saldi nella fede. Siate certi che, in ogni circostanza, siete amati e custoditi dall’amore di Dio, che è la nostra forza. Dio è buono". "L’incontro con Dio - ha indicato Benedetto XVI -, soprattutto nella preghiera personale e comunitaria, sia costante, fedele, proprio come è il cammino del vostro amore: amare Dio e sentire che Lui mi ama. Nulla ci può separare dall’amore di Dio!". "Anche la Chiesa vi è vicina, vi sostiene, non cessa di guardare a voi con grande fiducia. Essa sa che avete sete di valori, quelli veri, su cui vale la pena di costruire la vostra casa! Il valore della fede, della persona, della famiglia, delle relazioni umane, della giustizia. Non scoraggiatevi davanti alle carenze che sembrano spegnere la gioia sulla mensa della vita" ha detto il Papa, invitando a far tesoro delle parole di Maria alle nozze di Cana, le ultime "riportate nei Vangeli, quasi un suo testamento spirituale, e avrete sempre la gioia della festa: Gesù è il vino della festa!". Benedetto XVI ha poi ricordato ai giovani che il fidanzamento rappresenta “una stagione unica, che apre alla meraviglia dell’incontro e fa scoprire la bellezza di esistere e di essere preziosi per qualcuno, di potervi dire reciprocamente: tu sei importante per me. Vivete con intensità, gradualità e verità questo cammino. Non rinunciate a perseguire un ideale alto di amore, riflesso e testimonianza dell’amore di Dio!”. "Vorrei dirvi anzitutto - ha elencato il Papa - di evitare di chiudervi in rapporti intimistici, falsamente rassicuranti; fate piuttosto che la vostra relazione diventi lievito di una presenza attiva e responsabile nella comunità. Non dimenticate, poi, che, per essere autentico, anche l'amore richiede un cammino di maturazione: a partire dall'attrazione iniziale e dal 'sentirsi bene' con l'altro, educatevi a 'volere bene' all'altro, a 'volere il bene dell'altro'". L'amore, ha ricordato il Pontefice, "vive di gratuità, di sacrificio di sè, di perdono e di rispetto dell'altro". “Ogni amore umano è segno dell’Amore eterno che ci ha creati, e la cui grazia santifica la scelta di un uomo e di una donna di consegnarsi reciprocamente la vita nel matrimonio”, ha indicato, chiedendo di vivere il fidanzamento “nell’attesa fiduciosa di tale dono, che va accolto percorrendo una strada di conoscenza, di rispetto, di attenzioni”.
“Solo a questa condizione il linguaggio dell’amore rimarrà significativo anche nello scorrere degli anni”, ha commentato. “Preparatevi a scegliere con convinzione il 'per sempre' che connota l’amore: l’indissolubilità, prima che una condizione, è un dono che va desiderato, chiesto e vissuto, oltre ogni mutevole situazione umana”. “E – ha aggiunto - non pensate, secondo una mentalità diffusa, che la convivenza sia garanzia per il futuro. Bruciare le tappe finisce per ‘bruciare l’amore, che invece ha bisogno di rispettare i tempi e la gradualità nelle espressioni; ha bisogno di dare spazio a Cristo, che è capace di rendere un amore umano fedele, felice e indissolubile. La fedeltà e la continuità del vostro volervi bene vi renderanno capaci anche di essere aperti alla vita, di essere genitori: la stabilità della vostra unione nel Sacramento del Matrimonio permetterà ai figli che Dio vorrà donarvi di crescere fiduciosi nella bontà della vita”. “Fedeltà, indissolubilità e trasmissione della vita sono i pilastri di ogni famiglia, vero bene comune, patrimonio prezioso per l’intera società – ha concluso –. Fin d’ora, fondate su di essi il vostro cammino verso il matrimonio e testimoniatelo anche ai vostri coetanei: è un servizio prezioso!”. "L’esperienza dell’amore ha al suo interno la tensione verso Dio. Il vero amore promette l’infinito! Fate, dunque, di questo vostro tempo di preparazione - è stata l'esortazione di Benedetto XVI - al matrimonio un itinerario di fede". “Riscoprite per la vostra vita di coppia la centralità di Gesù Cristo e del camminare nella Chiesa”, ha chiesto. “Non smarrite l’importanza vitale di questo incontro”, “dall’Eucaristia scaturisce il senso cristiano dell’esistenza e un nuovo modo di vivere”. “Non avrete, allora, paura nell’assumere l’impegnativa responsabilità della scelta coniugale; non temerete di entrare in questo 'grande mistero', nel quale due persone diventano una sola carne”.
Al termine dell'incontro, il Santo Padre ha raggiuto in auto il Molo Wojtyła del Porto di Ancona, si è congedato dalle Autorità che lo avevano accolto stamane all’arrivo ed è partito in elicottero alla volta dell’eliporto delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo.
Zenit, TMNews, Agi
VISITA PASTORALE AD ANCONA (IV) - il testo integrale del discorso del Papa