Santa Maria degli Angeli, ed Assisi sono blindate; i tanti pellegrini hanno atteso l'arrivo del Papa, che dalla stazione ferroviaria di Santa Maria degli Angeli, ha raggiunto la Basilica. Sulla piazza della basilica di Santa Maria degli Angeli è stato posizionato un maxischermo per consentire ai tanti che non possono entrare in Basilica, di seguire la giornata del Pontefice. All'interno della basilica erano seduti i membri delle delegazioni ed i religiosi, oltre a coloro che muniti di apposito pass sono potuti entrare. La navata centrale era occupata da 4 file di panche e due centrali accolgono a sinistra i vescovi cattolici, a destra i rappresentanti religiosi di altre confessioni. Le due file più estreme della navata centrale erano occupate dai delegati, secondo un ordine assegnato. Davanti alla Porziuocola è stato allestito un grande palco dove erano poste intorno a tre lati, sedie trasparenti che sono state occupate dal Papa e dai capi delegazioni. Al centro del palco una composizione di fiori bianchi e gialli, i colori del Vaticano, e due monitor per far meglio seguire le fasi della celebrazione. Con un fragoroso applauso Benedetto XVI è stato accolto nella basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi, dove una folla variopinta di 1.000 persone ha riempito i posti a sedere. Ci sono le delegazioni di tutte le principali religioni del mondo, cristiani delle diverse confessioni, ebrei, musulmani, scintoisti, buddisti, indù.
“Rinnoviamo e rafforziamo una ricerca della verità in cui ciascuno di noi, secondo la propria tradizione, s’impegna incessantemente”. Con queste parole il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, ha introdotto le testimonianze dei leader religiosi, dando un “caloroso benvenuto” e ricordando che “siamo convenuti su invito di Papa Benedetto XVI per celebrare la memoria” dello “storico incontro” del 1986.Il cardinale ha evidenziato la “chiamata comune a vivere insieme in pace, quale profonda aspirazione che risuona incessantemente nei nostri cuori. L’infaticabile ricerca del conseguimento di questo desiderio ci rende compagni di viaggio”. “Siamo venuti qui – ha aggiunto – anche per testimoniare la grande forza della religione per il bene, per la costruzione della pace, per la riconciliazione di coloro che sono in conflitto”, sapendo che i 25 anni trascorsi “hanno ampiamente dimostrato il nostro senso di fraternità e di solidarietà”, ma sono pure stati “pieni di sfide sul senso dell’uomo e della storia”. “L’esempio del Poverello di Assisi – ha concluso – sollecita a guardarci l’un l’altro con rispetto, amore, indipendentemente dall’origine e dal credo”.
Dopo le parole introduttive del card. Turkson, ai delegati presenti sono state fatte vedere le immagini storiche dei precendenti incontri per la pace: le Giornate del 1986, del 1993 e del 24 gennaio 2002. Si sono ripercorsi i principali interventi di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI per la pace. Nella Basilica dove è custodita l’umile cappella della Porziuncola, nel cuore dunque della città della pace, sono anche risuonate le immagini e i suoni dei conflitti che in questi 25 anni hanno insanguinato l’umanità. Sono stati fatti vedere i grandi protagonisti che hanno segnato la storia della pace: i volti spiccano quelli di Mandela e di Aung San Suu Kyi. Il video si è concluso con le parole pronunciate da Giovanni Paolo II il 24 gennaio del 2002: “Mai più violenza! Mai più guerra! Mai più terrorismo! In nome di Dio ogni religione porti sulla terra giustizia e pace, perdono e vita, amore!”. Un messaggio che è stato letto in tutte le lingue, anche in lingua ebraica e araba.
Asca, SIR