Riconoscere e celebrare
il mistero e il dono dell’Eucaristia,
fortificare la fede e la testimonianza
della Chiesa, riflettere,
pregare e trovare nuove strade per
una pastorale evangelizzatrice e
missionaria che abbia come fonte e
culmine la celebrazione eucaristica:
sono gli obiettivi del quarto Congresso
Eucaristico costaricense che
si svolgerà a Cartago dal 17 al 21
aprile 2013. Un evento nazionale
che coincide con il quattrocentocinquantesimo
anniversario della fondazione
della città da parte dello
spagnolo Juan Vázquez de Coronado,
ma che, soprattutto, viene celebrato
nel segno dell’Anno della fede
essendo, l’Eucaristia, il "mistero
centrale della fede". A sottolinearlo
è il vescovo di Cartago, José Francisco
Ulloa Rojas, in una lettera
pastorale intitolata "El Año de la fe
en nuestro caminar pastoral", pubblicata
nei giorni scorsi.
Nel documento il presule si sofferma
sul significato e l’influenza
dell’Anno della fede, del Concilio
Vaticano II e del Catechismo della
Chiesa Cattolica, i tre grandi temi
all’attenzione odierna della Chiesa
Cattolica, sulla sua diocesi e, più
in generale, sul Costa Rica. Quattro
tappe contraddistinguono il
processo di crescita integrale e di
approfondimento dell’esperienza di
fede: conversione, discepolato, comunione
e missione. Mons.
Ulloa Rojas pone l’accento sul
cammino di conversione, "che trasforma
le persone e di conseguenza
la società", spiegando che il principale
strumento per ottenerlo è "il
ritiro kerigmatico" organizzato con
successo nelle parrocchie: "In primo
luogo lo devono vivere tutti gli
agenti di pastorale che si convertiranno
in missionari per tutti gli altri
cristiani che vorranno avere un
incontro con Gesù Cristo", afferma
il vescovo di Cartago, ricordando
di prestare particolare attenzione alle
famiglie, animandole affinché
continuino a trasmettere la fede ai
propri membri. Uno dei mezzi più
efficaci è la recita del Santo Rosario
e "l’Anno della fede è tempo assai
propizio per motivarla, individualmente,
in famiglia e nella comunità".
Nella lettera pastorale, il presule,
in vista del prossimo Congresso Eucaristico
nazionale, invita a prepararsi
adeguatamente attraverso la
formazione permanente del clero
sui documenti del Concilio Vaticano
II nelle riunioni plenarie mensili, la
riflessione nei vicariati sulle quattro
costituzioni dogmatiche del concilio,
la formazione di catechisti e genitori,
incentrata sulla conoscenza
del Catechismo della Chiesa Cattolica,
e dei ragazzi, con la diffusione
dello YouCat, la versione del Catechismo
rivolta ai giovani. Il vescovo
di Cartago auspica inoltre
l’organizzazione di simposi e di
giornate di studio in ambito accademico
e culturale, "in un clima di
dialogo rinnovato e creativo tra fede
e ragione", ed esorta le commissioni
diocesane, i dicasteri e i gruppi
e movimenti apostolici a essere
in prima fila. Si deve fare in modo,
esorta Ulloa Rojas, che il quarto
Congresso Eucaristico sia "il luogo
privilegiato affinché un’intera nazione
si senta unita attorno a Cristo". Sarà l’occasione per "onorare
e far crescere l’amore e l’adorazione
verso Gesù Eucaristia", e la comunità
cattolica di Cartago "deve essere
quella che otterrà il maggior
vantaggio spirituale, vivendo questo
avvenimento in casa". Cartago "si
convertirà nella capitale eucaristica
del Costa Rica". È per questo,
conclude il vescovo, che "nessuno
deve rimanere con le braccia incrociate
o indifferente davanti alla
chiamata a essere l’anfitrione di tale,
grande evento".
L'Osservatore Romano
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