giovedì 29 novembre 2012

Anno della fede. Mons. Ulloa Rojas: riconoscere e celebrare il mistero e il dono dell’Eucaristia, fortificare la fede e la testimonianza della Chiesa, riflettere, pregare e trovare nuove strade per una pastorale evangelizzatrice e missionaria

Riconoscere e celebrare il mistero e il dono dell’Eucaristia, fortificare la fede e la testimonianza della Chiesa, riflettere, pregare e trovare nuove strade per una pastorale evangelizzatrice e missionaria che abbia come fonte e culmine la celebrazione eucaristica: sono gli obiettivi del quarto Congresso Eucaristico costaricense che si svolgerà a Cartago dal 17 al 21 aprile 2013. Un evento nazionale che coincide con il quattrocentocinquantesimo anniversario della fondazione della città da parte dello spagnolo Juan Vázquez de Coronado, ma che, soprattutto, viene celebrato nel segno dell’Anno della fede essendo, l’Eucaristia, il "mistero centrale della fede". A sottolinearlo è il vescovo di Cartago, José Francisco Ulloa Rojas, in una lettera pastorale intitolata "El Año de la fe en nuestro caminar pastoral", pubblicata nei giorni scorsi. Nel documento il presule si sofferma sul significato e l’influenza dell’Anno della fede, del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica, i tre grandi temi all’attenzione odierna della Chiesa Cattolica, sulla sua diocesi e, più in generale, sul Costa Rica. Quattro tappe contraddistinguono il processo di crescita integrale e di approfondimento dell’esperienza di fede: conversione, discepolato, comunione e missione. Mons. Ulloa Rojas pone l’accento sul cammino di conversione, "che trasforma le persone e di conseguenza la società", spiegando che il principale strumento per ottenerlo è "il ritiro kerigmatico" organizzato con successo nelle parrocchie: "In primo luogo lo devono vivere tutti gli agenti di pastorale che si convertiranno in missionari per tutti gli altri cristiani che vorranno avere un incontro con Gesù Cristo", afferma il vescovo di Cartago, ricordando di prestare particolare attenzione alle famiglie, animandole affinché continuino a trasmettere la fede ai propri membri. Uno dei mezzi più efficaci è la recita del Santo Rosario e "l’Anno della fede è tempo assai propizio per motivarla, individualmente, in famiglia e nella comunità". Nella lettera pastorale, il presule, in vista del prossimo Congresso Eucaristico nazionale, invita a prepararsi adeguatamente attraverso la formazione permanente del clero sui documenti del Concilio Vaticano II nelle riunioni plenarie mensili, la riflessione nei vicariati sulle quattro costituzioni dogmatiche del concilio, la formazione di catechisti e genitori, incentrata sulla conoscenza del Catechismo della Chiesa Cattolica, e dei ragazzi, con la diffusione dello YouCat, la versione del Catechismo rivolta ai giovani. Il vescovo di Cartago auspica inoltre l’organizzazione di simposi e di giornate di studio in ambito accademico e culturale, "in un clima di dialogo rinnovato e creativo tra fede e ragione", ed esorta le commissioni diocesane, i dicasteri e i gruppi e movimenti apostolici a essere in prima fila. Si deve fare in modo, esorta Ulloa Rojas, che il quarto Congresso Eucaristico sia "il luogo privilegiato affinché un’intera nazione si senta unita attorno a Cristo". Sarà l’occasione per "onorare e far crescere l’amore e l’adorazione verso Gesù Eucaristia", e la comunità cattolica di Cartago "deve essere quella che otterrà il maggior vantaggio spirituale, vivendo questo avvenimento in casa". Cartago "si convertirà nella capitale eucaristica del Costa Rica". È per questo, conclude il vescovo, che "nessuno deve rimanere con le braccia incrociate o indifferente davanti alla chiamata a essere l’anfitrione di tale, grande evento".

L'Osservatore Romano