"Quello che mi
viene anzitutto in mente è la gioia
espressa dai loro volti". Quasi un
anno è trascorso dall’erezione e
inaugurazione (1° gennaio e 12 febbraio
2012) negli Stati Uniti
dell’Ordinariato Personale della
Cattedra di San Pietro per accogliere
gli ex fedeli anglicani, guidato da
mons. Jeffrey Neil Steenson. In
alcune dichiarazioni raccolte dall’agenzia
Catholic News Agency,
Steenson ha offerto le sue impressioni
emerse da una serie di incontri
che ha avuto con i fedeli delle comunità
che hanno scelto di entrare
in piena comunione con la Chiesa
Cattolica. Gli Ordinariati, eretti in
conformità alla Costituzione Apostolica
"Anglicanorum coetibus" di Benedetto
XVI, consentono ai fedeli anglicani
di ogni categoria e condizione
di vita "di entrare, anche corporativamente,
in piena comunione
con la Chiesa Cattolica", pur conservando
quegli elementi della tradizione
anglicana che sono consoni al
cattolicesimo.
Il reverendo Steenson, ex vescovo
episcopaliano di Rio Grande,
che ha ora il titolo di monsignore
ha sottolineato l’entusiasmo che
pervade i fedeli di quelle comunità
che hanno scelto di confluire nell’Ordinariato,
tuttavia osservando
che la scelta "non rappresenta un
semplice cambio di 'abito'", ma richiede
"una profonda trasformazione
a vari livelli". L’ordinario ha anche
spiegato che è importante assicurare
che coloro che vogliono entrare
in comunione con la Chiesa
Cattolica facciano questa scelta in
sincera consapevolezza "e non per
fuggire da qualcosa". L’Ordinariato,
ha puntualizzato, non può essere
semplicemente «una comunità di rifugiati".
Al 1° novembre, secondi i dati
della stessa Catholic News Agency,
sarebbero 1.336 i fedeli che risulterebbero
accolti nell’Ordinariato Personale
della Cattedra di San Pietro:
si tratterebbe di 35 comunità, di cui
farebbero parte anche 23 sacerdoti e
69 seminaristi. Alcune delle comunità
maggiori sono ubicate in Texas,
Maryland, Florida e Pennsylvania.
Mons. Steenson ha aggiunto
che l’Ordinariato "è finora di piccole
dimensioni, eppure l’entusiasmo e
il supporto da parte delle persone
sono state davvero grandi". L’ordinario in particolare ha evidenziato
"il sostegno incredibile dei vescovi
cattolici", osservando che con molti
di essi "si è iniziata a sviluppare anche
una profonda amicizia".
I contrasti a livello teologico tra i
fedeli legati alla tradizione e quelli
più liberali all’interno della Comunione
anglicana hanno spinto numerose
persone ad aderire alla comunità
cattolica. La controversa
questione della consacrazione delle
donne vescovo costituisce attualmente
il principale motivo di spaccatura
all’interno della Comunione.
Dopo la bocciatura al recente Sinodo
generale della Church of England
della proposta sulla consacrazione
delle donne vescovo, il futuro
primate della Comunione anglicana,
Justin Welby, ha comunque ribadito
la sua posizione favorevole alle
istanze del clero femminile. L’Archbishops
Council della Church of
England ha definito la questione
"come materia urgente".
Il centocinquesimo arcivescovo di
Canterbury e primate della Comunione
anglicana che succederà a
partire dal 2013, a Rowan Williams,
si è infatti detto "fiducioso che
giungerà il momento in cui le donne
vescovo verranno consacrate".
Welby, attualmente vescovo di Durham,
ha parlato durante un viaggio
in Nigeria dove ha avuto occasione
di partecipare a un’iniziativa per il
lancio di un programma per il rafforzamento
della cooperazione tra
cristiani e musulmani, promosso
dalla Tony Blair Faith Foundation,
la Fondazione che prende il nome
dall’ex primo ministro britannico. Il
“no” quasi inatteso era emerso al
termine del lungo dibattito che ha
visto contrapporsi per tre giorni
(dal 19 al 21 novembre) i membri
dei tre organismi di governo del Sinodo:
le Houses dei vescovi, del
clero e dei laici. Proprio il voto determinante
di quest’ultimi ha bloccato
le speranze dell’ala liberale della
Comunione di vedere le donne
accedere anche alle cariche ecclesiastiche
più alte. Dal 1992, infatti, gli
anglicani consentono alle donne di
diventare sacerdoti, ma finora l’ordinazione a vescovi è sempre stata
ostacolata per regioni teologiche.
Justin Welby, che verrà intronizzato
come nuovo arcivescovo e
primate in occasione della cerimonia
prevista il 21 marzo 2013 nella cattedrale
di Canterbury, ha definito
durante il viaggio in Nigeria "scoraggiante
"l’esito della votazione,
ma ha comunque confermato la sua
posizione: "È chiaro che le donne
saranno vescovo all’interno della
Church of England". Il futuro arcivescovo
di Canterbury si era speso
molto al Sinodo per l’accoglimento
della proposta: "Voterò per la consacrazione
e unirò la mia voce a
quella di molti altri per sollecitare
questo cambiamento".
L'Osservatore Romano
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