Con Barack Obama, unendo "tradizione e originalità", gli Stati Uniti negli ultimi mesi hanno "catturato di nuovo l'immaginazione del mondo". A riconoscerlo è Benedetto XVI nel discorso al nuovo ambasciatore degli Stati Uniti d'America, Miguel Humberto Díaz, ricevuto stamani nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per la presentazione delle Lettere Credenziali (foto). Il Papa ha espresso un giudizio positivo sulla "democrazia vibrante" espressa dalla nuova amministrazione, animata da "una visione di uguaglianza e pari opportunità". Benedetto XVI si è detto fiducioso che le relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Stati Uniti continueranno “ad essere contraddistinte da un dialogo fruttuoso e dalla cooperazione per la promozione della dignità umana", il rispetto dei "diritti umani fondamentali" e per il “servizio alla giustizia, alla solidarietà e alla pace”. Salutando il nuovo ambasciatore, il Papa ha ricordato ''con piacere'' il suo incontro di luglio con il presidente Obama e il viaggio apostolico negli Stati Uniti dello scorso anno. Un’occasione, ha detto, nella quale ha potuto “incontrare una democrazia vibrante” impegnata a servire il bene comune e modellata da "una visione di eguaglianza e di equa opportunità basata sulla dignità e la libertà donata da Dio ad ogni essere umano". Gli Stati Uniti sono una ''società coesa e allo stesso tempo pluralista, costantemente arricchita dai doni portati dalle nuove generazioni, compresi i molti immgirati che continuano a migliorare e ad ampliare la società americana''. Negli ultimi mesi, ha osservato Papa Ratzinger, questo modello già affermato dalla Costituzione Usa è stato ''riaffermato'' nella sua ''dialettica di tradizione e originalità, unità e diversità'' ha saputo ''ricatturare l'immaginazione del mondo, molti dei cui popoli guardano all'esperienza americana e alla sua visione fondativa nella loro ricerca di modelli praticabili di una democrazia responsabile e di uno sviluppo solido, in una società sempre più interdipendente e globale''. Benedetto XVI ha poi espresso il suo apprezzamento per il nuovo approccio ''multilaterale'' portato nella politica globale degli Usa dall'elezione di Barack Obama alla Casa Bianca. ''Apprezzo - ha detto oggi il Pontefice - il suo riconoscimento della necessità di un maggiore spirito di solidarietà e di impegno multilaterale nell'affontare i problemi urgenti del nostro pianeta''. Una consonanza che nasce dalla consapevolezza che i valori della ''vita, la libertà e la ricerca della felicità'' - valori affermati dalla Costituzione americana - non possono essere ''più visti in termini prevalentemente individualisti o addirittura nazionali'' ma devono piuttosto venire considerati ''dalla punto di vista più alto del bene comune dell'intera famiglia umana''. La recente crisi economica, ha aggiunto il Pontefice, ha mostrato la necessità ''di una revisione delle attuali strutture politiche, economiche e finanziarie, alla luce dell'imperative etico di assicurare lo sviluppo integrale di tutte le persone'' e di un ''modello di globalizzazione ispirato da un autentico umanesimo''. Il ''multilateralismo'', ha proseguito il Papa, ''non dovrebbe essere limitato alle questioni puramente economiche e politiche'' ma dovrebbe essere adoperato ''per affrontare l'intero spettro delle questioni legate al futuro dell'umanità e della promozione della dignità umana, compresi l'accesso sicuro al cibo e all'acqua, le cure mediche di base, politiche giuste per governare il commercio e l'immigrazione, particolarmente lì dove sono coinvolte le famiglie, il controllo del clima e la difesa dell'ambiente, e l'eliminazione della piaga delle armi nucleari''. Proprio su quest'ultimo tema, il Papa ha ribadito il sostegno all'iniziativa statunitense al Consiglio di Sicurezza dell'Onu per un mondo ''libero da armi nucleari'', già espresso al Palazzo di Vetro dal 'ministro degli esteri' vaticano, mons. Dominique Mamberti. La Chiesa Cattolica negli Stati Uniti contribuisce al dibattito pubblico offrendo ''un chiaro discernimento sui temi che riguardano la protezione della dignità umana e il rispetto per il diritto all'inalienabile diritto alla vita dal momento della concezione a quello della morte naturale, così come la protezione del diritto all'obiezione di coscienza da parte di tutti gli operatori sanitari, e anzi di tutti i cittadini''. ''La difesa della libertà - ha affermato il Pontefice - è inestricabilmente legata al rispetto per la verità e alla ricerca di un vero rigoglio umano. La crisi delle nostre democrazie moderne richiede un rinnovato impegno al dialogo ragionato nel discernimento di politiche sagge e giuste, rispettose della natura e della dignità umana''. In questo contesto, la Chiesa negli Stati Uniti contribuisce soprattutto ''con la formazione delle coscienze e con il suo apostolato educativo, con il quale offre un contributo importante e positivo alla vita civile americana e al dibattito pubblico''. ''La Chiesa - ha concluso Papa Ratzinger - insiste sul legame inscindibile tra l'etica della vita e ogni altro aspetto dell'etica sociale''. La ''visione e l'immaginazione religiose'', lungi dal ''restringere'' il dibattito etico e politico, lo ''arricchiscono''. ''Le religioni - ha spiegato il Papa ricordando in particolare il proprio recente viaggio in Terra Santa - proprio perchè si occupano del destino ultimo di ogni uomo e donna, sono chiamate ad essere una forza profetica di liberazione umana e di sviluppo nel mondo, soprattutto nelle aree colpite da ostilità e conflitto''.
Tgcom, Radio Vaticana, Asca
Tgcom, Radio Vaticana, Asca
All'Ambasciatore degli Stati Uniti d'America presso la Santa Sede (2 ottobre 2009) - il testo integrale del discorso del Papa