venerdì 6 gennaio 2012

Tra i nuovi porporati John Tong Hon: una conferma del ruolo 'ponte' di Hong Kong fra Pechino e la Santa Sede, i cui rapporti sono al minimo storico

Esperti della Chiesa in Cina affermano che la nomina a cardinale di John Tong Hon (foto), vescovo di Hong Kong, è un’ulteriore riconoscimento per la diocesi ad agire come Chiesa-ponte fra la Cina e il Vaticano. Mons. Tong Hon è il terzo vescovo della diocesi a divenire cardinale, dopo il defunto card. John Baptist Wu e il card. Joseph Zen. Mons. Tong, 72 anni, è un veterano nelle relazioni fra Cina e Vaticano. Egli è stato ordinato vescovo il 9 dicembre 1996; nominato coadiutore di Hong Kong il 30 gennaio 2008 e installato vescovo della diocesi il 15 aprile 2009. La sua Ordinazione sacerdotale è avvenuta il 6 gennaio 1966, nel giorno dell’Epifania, la stessa festa, come oggi, in cui è stato annunciata la nomina a cardinale da Benedetto XVI. Mons. Tong Hon sarà l’unico cardinale cinese “elettore”, che potrebbe eleggere un nuovo Papa in caso di conclave. Il card. Zen, vescovo emerito, compirà 80 anni il 13 gennaio e perciò non potrà più votare per raggiunti limiti di età. Lo stesso vale per il card. Paul Shan, arcivescovo emerito di Kaohsiung (Taiwan) ormai in pensione, che ha 90 anni. Padre Gianni Criveller, Pime, un esperto del cristianesimo in Cina, ha detto ad AsiaNews che la nomina a cardinale di mons. Tong è una buona notizia per la diocesi di Hong Kong e mostra la sua importanza nelle relazioni fra la Cina e la Santa Sede. “Cina e Santa Sede – ha detto Criveller - saranno senz’altro contenti di avere mons. Tong nel lavoro sui rapporti fra Cina e Vaticano, grazie anche alle sue caratteristiche di morbidezza e con senso accomodante”. Egli ha però aggiunto di non sapere se questa nomina avrà un impatto significativo per poter risolvere le questioni spinose legate al rapporto Pechino-Santa Sede, dato che mons. Tong Hon è un uomo che difende i principi della Chiesa, proprio come fa il card. Zen. Sulla via della normalizzazione dei rapporti fra Santa Sede e Cina, ha precisato, “non si può esagerare l’importanza del ruolo di Hong Kong, perché tutte le decisioni sono prese a Roma. Ma Hong Kong è una ‘Chiesa-ponte e un punto di incontro fra le due parti”. Kwun Ping-hung, un altro esparto sulle relazioni Cina-Vaticano, ha detto che la nomina di un cardinale per Hong Kong riafferma il ruolo che la diocesi ha per i rapporti Cina-Santa Sede e per la Chiesa in Cina. La nomina può essere vista come “l’offerta di un gesto sincero verso la parte cinese”, nonostante i fatti recenti avvenuti fin dalla fine del 2010, che hanno gettato i rapporti fra Pechino e la Santa Sede al loro livello più basso. Kwun spera che la nomina di un nuovo cardinale cinese possa aiutare a risolvere e superare il punto morto in cui sono ora le relazioni fra la Cina e la Santa Sede.

Annie Lam, AsiaNews