domenica 8 maggio 2011

L'abbraccio di Benedetto XVI all'operaia che si batte per non far morire la fabbrica di Marghera: coraggio, non perdete la speranza

Tra le trenta persone scelte per un breve incontro con il Papa al termine del suo discorso nella Basilica della Salute c'era anche l'operaia della Vinyls Nicoletta Zago, che si batte per non far morire la fabbrica dove lavora a Marghera. È stata l'unica ad avere l'onore di ricevere l'abbraccio del Papa. Nicoletta Zago (foto), che insieme ad alcuni suoi colleghi di lavoro è salita anche per protesta sulla cimiera a 150 metri d'altezza, è stata presentata al Pontefice dal card. Angelo Scola. "Mi sono permessa - racconta l'operaia - di portare al Santo Padre i saluti di tutti i lavoratori in cassa integrazione al Petrolchimico, non solo di quelli della Vinyls. L'ho visto sinceramente addolorato: mi ha abbracciato e io, all'orecchio, gli ho sussurrato: 'Si ricordi nelle sue preghiere di noi e soprattutto delle nostre famiglie in un momento di angoscia come questo'. E lui, stringendomi alla fine le mani, mi ha ripetuto: 'Coraggio, non perdete la speranza'. A casa, quindi, mi porto un cuore pieno di gioia e speranza''. Ad aprire la fila per gli incontri di saluto è stato il presidente del Consorzio Venezia Nuova Giovanni Mazzacurati che il Patriarca Scola ha introdotto presentandolo come il presidente del Mose; dietro di lui, tra gli altri, il direttore generale del Comune Marco Agostini, il rettore di Cà Foscari Carlo Carraro, il presidente di Confindustria Venezia Luigi Brugnaro e il presidente della Comunità Ebraica di Venezia Amos Luzzatto, con il quale Benedetto XVI si è intrattenuto più a lungo di tutti. Proprio Luzzatto è stato l'unico che il Papa ha citato con nome e cognome nel suo discorso, porgendo il suo saluto alla Comunità Ebraica di Venezia "che ha antiche radici - ha sottolineato il Santo Padre - ed è una presenza importante nel tessuto cittadino".

Il Gazzettino.it, La Nuova Venezia