domenica 8 maggio 2011

Il Papa: amata Chiesa di Venezia non avere paura di andare controcorrente per incontrare Gesù, di puntare verso l’alto per incrociare il suo sguardo

Nella prima parte del pomeriggio a Venezia, presso la Basilica di San Marco, il Papa ha presieduto la terza Assemblea ecclesiale del Patriarcato di Venezia indetta per la chiusura della Visita pastorale del Patriarca e dei suoi principali collaboratori alle 128 parrocchie e alle varie realtà del territorio diocesano, iniziata nel 2005. La diocesi di Venezia ha presentato a Benedetto XVI il cammino compiuto sinora. Erano presenti nella cattedrale marciana circa mille rappresentanti delle parrocchie del Patriarcato, dei vari movimenti e delle associazioni ecclesiali, dei religiosi e delle religiose nonché delle diverse Chiese cristiane presenti in diocesi.
“Oggi devo fermarmi a casa tua. In fretta scese e l’accolse”: Benedetto XVI ha svolto il suo ragionamento partendo dall’incontro tra Gesù e Zaccheo, tema della visita pastorale del Patriarca Scola. "L'autentica realizzazione dell'uomo e la sua vera gioia non si trovano nel potere, nel successo, nel denaro, ma soltanto in Dio", ha detto. Zaccheo, ha ricordato il Papa, sembra avere tutto, ma in realtà si rende conto che quanto possiede non gli basta, sente il desiderio di andare oltre. Ed ecco che l’incontro con Gesù cambia per sempre la vita di Zaccheo:“Amata Chiesa che sei in Venezia! Imita l’esempio di Zaccheo e vai oltre! Supera e aiuta l’uomo di oggi a superare gli ostacoli dell’individualismo, del relativismo; non lasciarti mai trarre verso il basso dalle mancanze che possono segnare le comunità cristiane. Sforzati di vedere da vicino la persona di Cristo, che ha detto: 'Io sono la via, la verità e la vita'”. "Come successore dell’Apostolo Pietro, visitando in questi giorni la vostra terra – ha sostenuto il Pontefice -, ripeto a ciascuno di voi: "Non abbiate paura di andare controcorrente per incontrare Gesù, di puntare verso l'alto per incrociare il suo sguardo". "Avanzate fiduciosi nel sentiero della nuova evangelizzazione - ha proseguito Benedetto XVI - nel servizio amorevole dei poveri e nella testimonianza coraggiosa all'interno delle varie realtà sociali. Siate consapevoli d'essere portatori di un messaggio che è per ogni uomo e per tutto l'uomo; un messaggio di fede, di speranza e di carità".
Ai sacerdoti, il Papa ha chiesto di continuare a svolgere con generosità e dedizione il proprio ministero, cercando di donarsi totalmente a Dio. Rivolgendosi poi ai laici impegnati nella Chiesa, il Pontefice ha ribadito l'importanza del loro ruolo. "La Chiesa ha bisogno dei vostri doni e del vostro entusiasmo. Sappiate dire 'sì' a Cristo che vi chiama ad essere suoi discepoli, ad essere santi. Vorrei ricordare, ancora una volta - ha proseguito - che la "santità" non vuol dire fare cose straordinarie, ma seguire ogni giorno la volontà di Dio, vivere veramente bene la propria vocazione, con l'aiuto della preghiera, della Parola di Dio, dei Sacramenti e con lo sforzo quotidiano della coerenza. Sì, ci vogliono fedeli laici affascinati dall'ideale della "santità", per costruire una società degna dell'uomo, una civiltà dell'amore". Il Papa ha, così, elogiato l’impegno del Patriarcato nel rilanciare la catechesi degli adulti e delle nuove generazioni, a partire dalle piccole comunità, quasi dei “cenacoli domestici”. Dal Pontefice, inoltre, l’esortazione a non risparmiare energie nell’annuncio del Vangelo e nell’educazione cristiana, dedicando una particolare cura alla formazione dei bambini e dei giovani. Benedetto XVI ha ricordato la necessità di "rilanciare l’evangelizzazione e la catechesi degli adulti e delle nuove generazioni", di "dedicare particolare cura alla formazione cristiana dei bambini, degli adolescenti e dei giovani", "di un sempre maggiore impegno nella carità" e di "manifestare con chiarezza il volto missionario della parrocchia". Quindi, il Papa ha concluso il suo discorso ribadendo che “la comunione con il Signore è sempre anche comunione con gli altri”. Per questo, la nostra vita spirituale “dipende essenzialmente dall’Eucaristia”: “Dall’Eucaristia, fonte inesauribile di amore divino, potrete attingere l’energia necessaria per portare Cristo agli altri e per portare gli altri a Cristo, per essere quotidianamente testimoni di carità e di solidarietà e per condividere i beni che la Provvidenza vi concede con i fratelli privi del necessario”.

TMNews, SIR, Radio Vaticana

VISITA PASTORALE AD AQUILEIA E VENEZIA (7-8 MAGGIO 2011) - V - il testo integrale del discorso del Papa