mercoledì 18 aprile 2012

VII anniversario dell'Elezione di Benedetto XVI. Doldi: intesa umiltà dello studioso appassionato della verità, libero da tradizionalismi e modernismi

Joseph Ratzinger “ha scritto con l’intento di servire e custodire la fede di chi lo ascolta. Non impone il suo pensiero, ma lo sottomette al giudizio dell’interlocutore, confidando nella forza di verità delle espressioni da lui offerte”. Lo scrive il teologo Marco Doldi in una nota per l'agenzia SIR, in occasione del settimo anniversario dell’Elezione al Soglio Pontificio di Benedetto XVI. “Lo ha fatto anche da Papa - sottolinea Doldi -, proponendo il primo volume del libro di ‘Gesù di Nazaret’. Lì, pur domandando al suo lettore quell’anticipo di simpatia senza il quale non c’è comprensione, lo lascia libero di contraddirlo”. Traspare “l’intensa umiltà dello studioso, appassionato della verità e non preoccupato di trovare nello studio conferme alle proprie posizioni”. Egli è “profondamente libero da linee di pensiero dominanti, da mode intellettuali, da tradizionalismi o modernismi”.

SIR

Il teologo Papa. L'umiltà e l'audacia: a sette anni dall'Elezione al Pontificato